L'ATLANTE DI BORSO D'ESTE

Cosmographia di Claudio Tolomeo

 

 

La Cosmographia è opera basilare dell’Umanesimo, della sua sete di cultura e di scienza, anticipatrice degli ideali del Rinascimento e dell’età delle grandi scoperte geografiche.

Il primo atlante universale La tradizione tolemaica, codificata nei manoscritti greci, fu riscoperta nel Quattrocento quando a Firenze, capitale intellettuale e artistica, si sviluppò quella ricerca scientifica e cartografica che segnò l’età delle grandi scoperte geografiche. Nelle botteghe fiorentine vennero compilati e miniati i più bei Tolomei della storia dell’arte e della scienza e i potenti del Rinascimento – da Borso a Federi-co da Montefeltro, da Mattia Corvino d’Ungheria a Luigi XII di Francia – fecero a gara per entrare in possesso di questi mirabili codici, rilegati in finissima pelle di vitello, con le belle miniature a bianchi girari e con le ventisette carte del mondo.

"

Il codice estense, miniato su pergamena, si compone di 128 carte di cm 45 × 31. Fu acquistato nel 1466 da Borso d’Este, al quale è dedicato, direttamente dall’autore, l’umanista tedesco Nicolò Germanico. La Cosmographia to-lemaica, nella versione latina di Jacopo Angelo da Scarperia, è corredata dalle tradizionali 27 tavole geografiche a doppia pagina (45 × 62 cm) rinnovate dall’autore con l’adozione della proiezione trapezoidale. La prima delle 27 carte raffigura l’ecu-me-ne; le successive, pre-cedute da un testo esplicativo, illustrano le singole regioni terrestri allora conosciute.

L’apparato cartografico della Cosmographia va considerato come uno dei monumenti della creatività dell’uomo, in un’epoca dove arte e scienza erano spesso intimamente correlate. La prima carta del manoscritto è di dedica a Borso d’Este, grande collezionista e committente di codici miniati, che ripagò l’autore con ben 100 fiorini d’oro.

Lo straordinario cimelio della Biblioteca Estense costituisce una delle più importanti opere dell’arte cartografica rinascimentale, testimone dell’interesse scientifico e politico per la conoscenza del mondo, documento fondamentale per incentivare e supportare le spedizioni di terra e di mare alla ricerca di nuovi popoli e di leggendarie ricchezze. L’Atlante di Borso, per la sua voluminosità e per la sua raffinatezza artistica, era un’opera di rappresentanza e non certo di consultazione (attestato peraltro dall’ottimo stato di conservazione), ma l’acquisizione in una delle biblioteche più famose collocava la nuova scienza geografica tra le materie di maggior importanza e attrattiva per l’uomo del Rinascimento

.

La Cosmographia, in tiratura unica ed esclusiva di 499 esemplari numerati e certificati, è stampata con i rigorosi criteri del facsimile su apposita carta 250 grammi nel formato atlantico dell’originale. L’edizione ripropone nel codice le 27 grandi tavole geografiche, mentre il testo teorico tolemaico è riprodotto integralmente a colori nel volume di commentario (272 pp. nel formato 24 × 32 cm), preceduto da un saggio di Laura Federzoni e dalla nota codicologica di Mauro Bini. Le tavole sono commentate da Annalisa Battini. Codice e commentario sono custoditi in un elegante cofanetto in seta con impressioni.

×