Il bestiario di Peterborough

 

 

 Il Medioevo leggeva la natura, com'è noto, come una specie di libro attraverso il quale Dio parlava agli uomini: di qui la produzione di bestiari; erbari; lapidari, dedicati alla descrizione spesso anche figurativa, rispettivamente, di animali, erbe e piante, pitre, investigati come parole del messaggio divino. Tra i molti, uno dei più preziosi esempi di questo tipo di codici è il Bestiario di Peterborough, prodotto in un'abbazia dell'Inghilterra orientale intorno all'anno 1300 con il contributo di artisti estremamente competenti nel campo dell'arte figurativa e della fisiologia (oggi ms 53 presso la Parker Library del Corpus Christi College di Cambridge). Cani, cavalli, scimmie, leoni, elefanti, cervi, sirene, la leggendaria fenice e altri animali reali e immaginari sono rappresentati con tratti suggestivi nelle centinaia di figure, spesso raffigurate su sfondo d'oro, che ornano copiosamente le apgine del manoscritto. La sua riproduzione in fac-simile porta per la prima volta sotto gli occhi del grande pubblico un documento straordinario di questa preziosissima produzione libraria medievale, con l'ausilio di un Commentario che offre anche la trascrizione e la traduzione italiana del celebre testo letterario (Phisiologus, Il Fisiologo) cui le miniature si accompagnano.

 

 

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