L’Inventario delle Robbe di Isabella d’Este è un manoscritto di 24 carte in inchiostro di seppia su pergamena, decorato a minio e a foglia d’oro, rilegato in pelle con impressa una cornice dorata. L’estensore fu il notaio di corte Odoardo Stivini che, nel 1542, a tre anni dalla morte della marchesa di Mantova, ebbe l’incarico di inventariare le opere conservate nello Studiolo di Palazzo Ducale. Le 236 voci dell’elenco testimoniano il gusto estetico e il “furore” collezionistico della Gran Dama del Rinascimento italiano. Fra i tanti gioielli, pietre preziose, monete antiche e medaglie di Pisanello, vetri e ceramiche decorate, tessuti finissimi, spiccano le sculture greche e romane o di Michelangelo, bronzetti dell’Antico, dipinti di Andrea Mantegna, Giulio Romano, Correggio, Francia e Perugino.
Isabella nacque a Ferrara nel 1474, primogenita di Ercole I e di Eleonora d’Aragona. Infante prodigiosa, fu sposa di Francesco Gonzaga. Si guadagnò le lodi dei contemporanei per l’innata inclinazione alla grazia e alla dignità, ma anche all’autorità e alla diplomazia. La vita della sua corte fu vivacissima: celebri intellettuali e potenti politici ospiti del suo Studiolo ebbero sempre conferma che la Signora di Mantova era la Primadonna di quell’irripetibile epoca aurea.
Il codice è stampato a sei colori su carta conforme alla pergamena dell’inventario nel formato originale di cm 17x24; la legatura è in pelle con cornice in oro. Completa l’edizione il volume Isabella d’Este, la primadonna del Rinascimento, 240 pp., oltre 200 illustrazioni a colori.
La tiratura in esclusiva mondiale è di seicento esemplari numerati.
Gli esemplari da 101 a 200 appartengono alla serie HD (hortus deliciarum), in cofanetto esclusivo, con la medaglia in oro dedicata alla “Vittoria”.
L’edizione è stata presentata nel Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Mantova.