Il Madrid Codices I-II (I - Ms. 8937 i II - Ms. 8936), sono due manoscritti di Leonardo da Vinci che sono stati scoperti nella Biblioteca Nacional de España a Madrid nel 1966.
I due codici sono stati portati in Spagna da Pompeo Leoni , scultore alla corte di Filippo II . Dopo vari passaggi di proprietà, sono stati trasferiti alla biblioteca monastica di El Escorial e infine alla title="Biblioteca Reale">Biblioteca Reale , dove rimasero sconosciuti per 252 anni.
I due volumi, contenenti 197 pagine, sono tenuti in pelle rossa. Gli argomenti trattati comprendono la meccanica , statica , la geometria e la costruzione di fortificazioni. C'è una lista di 116 libri Leonardo stava usando al momento, tra cui alcuni Latino di base di grammatica libri. Il testo è scritto in dialetto italiano con alcuni errori.
I manoscritti sono di grande importanza in quanto contengono circa il 15% delle note di Leonardo si fa riferimento oggi, ma sono importanti anche per la qualità e la rilevanza delle opere in essi contenuti, che sono tra i principali trattati di ingegneria del loro tempo.
La monetazione in oro in Europa occidentale, dopo essere stata abbandonata per alcuni secoli a causa della scarsità di miniere e riserve aurifere, fu ripresa nel XIII secolo grazie alla fiorente attività commerciale dei porti sul Mediterraneo ai quali arrivavano notevoli quantità d'oro che permisero la ripresa della monetazione in oro. La prima fu Marsiglia nel 1227 che, costituitasi comune, ottenne il permesso imperiale di battere moneta, successivamente in Italia anche Genova e Firenze cominciarono a battere monete d'oro seguite da altri comuni italiani come Perugia, Lucca, Milano e Venezia. Nonostante ciò solo poche di queste monete conobbero larga diffusione, il successo più importante lo ottenne Firenze con la monetazione del suo fiorino. Il fiorino con l'emblema del giglio di Firenze fu ben presto diffuso e utilizzato al di là dei propri confini. Il fiorino d'oro, in un regime monetario che doveva ancora fare i conti con le monete d'argento già largamente diffuse e utilizzate in tutta Europa da secoli, fu forse l'unico caso di moneta in oro che ebbe una rapida e importante diffusione in questa epoca. Il fiorino d'oro, sicuramente favorito dal ruolo che rivestiva la città di Firenze grazie alla sua crescente attività bancaria e a i suoi sviluppati canali di commercio che raggiungevano normalmente le più importanti città, riuscì ad imporsi come un vero è proprio standard dell'epoca divenendo la moneta preferita in tutta Europa fino al Rinascimento. Il successo del fiorino fu tale che, successivamente, anche altri paesi, che coniavano monete d'oro e d'argento proprie, usarono in alcuni casi denominarle fiorini, come era già accaduto in Olanda, Ungheria e nella stessa Inghilterra. Il primo fiorino d'oro a Firenze fu coniato nel 1252, una moneta dal peso di 3,52 g. di oro puro (24 carati, 8 fiorini pesavano un’oncia). Quando venne battuto per la prima volta fu messo in diretto rapporto con la moneta d’argento al valore di una lira. Fu così che la lira per un breve periodo (già nel 1271 la parità era saltata) si trasformò da moneta fantasmain moneta reale. Il fiorino portava sul dritto la figura di San Giovanni e sul rovescio il giglio, simbolo di Firenze.
"Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat. Duis aute irure dolor in reprehenderit in voluptate velit esse cillum dolore eu fugiat nulla pariatur. Excepteur sint occaecat cupidatat non proident, sunt in culpa qui officia deserunt mollit anim id est laborum."