"A Secret Voyage" prima di essere un libro è una straordinaria esperienza visiva: contiene 166 fotografie ad alta risoluzione, che illustrano nel dettaglio l'arte del Nuovo Regno, con un’eccezionale panoramica dei tesori che provengono dalle Necropoli Tebane. Sandro Vannini, il fotografo che ha realizzato questo volume meraviglioso, così descrive il suo lavoro: "Per oltre dieci anni ho fotografato gli antichi Egizi, trascorrendo ore straordinarie con le loro ombre, alcune nel rumore osceno del Museo Egizio del Cairo, molte di più nel silenzio carico di polvere delle tombe, ultima scena nella rappresentazione rituale della morte e del passaggio all'aldilà. Laggiù, ho capito che l'oblio uccide e la memoria, invece, regala l'immortalità. Così, dopo il fascino iniziale di quell'incredibile quantità di splendidi tesori che il clima secco del deserto Egiziano ha conservato fino ai giorni nostri, ho avuto modo di riflettere.
Lunghe ore di osservazione, talvolta in totale solitudine, mi hanno trasportato in un secondo mondo, fatto di piccolissime cose e di innumerevoli particolari che, grazie ai tanti privilegi del fotografo, ho potuto osservare da vicino esaudendo il mio piacere di conoscere che supera spesso la pura osservazione professionale.”
Oggi questo privilegio è riprodotto sulle preziose pagine di questo volume, per permettere a chi lo possiede di ripetere lo stesso viaggio, di vedere le meraviglie dell’arte egizia da una prospettiva unica, un’indimenticabile esperienza visiva da conservare per sempre nella propria biblioteca.
L’Autore dei testi di “A Secret Voyage” è una leggenda dell’Egittologia, il celebre Zahi Hawass, colui che ha portato l’Antico Mondo dei Faraoni alla celebrità, attraverso la sua instancabile opera di scavo, di protezione e di promozione, facendo del Patrimonio Egiziano uno dei più importanti temi culturali al Mondo. Straordinario story-teller, Zahi Hawass racconta le sue esperienze nella Valle dei Re, un mondo di magia e misteri che ogni archeologo sogna di esplorare. Ecco un breve estratto del suo racconto:
“Mi ricordai di aver sentito la storia di come le mummie furono trasportate in barca fino alla fine del viaggio e di quando, raggiunto il Cairo, arrivarono presso gli uffici della dogana sul Nilo, a Bulaq. Questo era il posto in cui qualsiasi merce, proveniente dall’Alto o dal Basso Egitto su una imbarcazione, doveva passare. Il funzionario della dogana insisteva che le mummie non dovessero entrare al Cairo perché sul registro doganale non risultava nessuna tassa relativa alle mummie. Dopo alcune ore di discussione, lo stesso funzionario riuscì a trovare nella lista una tassa relativa al pesce sotto sale, che considerò sostanzialmente una merce abbastanza simile. Le quaranta mummie, che una volta avevano rappresentato la sovranità dell’Egitto, ebbero il nullaosta d’ingresso al Cairo, dopo essere state registrate come pesce sotto sale”.
“A Secret Voyage” non è un libro di archeologia, non è una guida alle Necropoli Tebane, non è un libro come gli altri. Come tutti i volumi della collana “Ancient Egypt Limited Edition” è un’opera d’arte riprodotta in pochi esemplari, un oggetto prezioso da leggere come un racconto e da guardare con la curiosità che solo un mondo mai visto prima d’ora può dare.
750 copie, numerate e firmate dagli autori grande formato: 50 x 35, 50 x 70 aperto, contiene 4 folders 50 x 140
400 pagine stampate su carta speciale Tatami di Fedrigoni rilegato a mano da artigiani italiani
copertina in seta nera.
Per celebrare il Bicentenario Verdiano, Laboratoriorosso ha pubblicato Viva Villa Verdi, un volume di grande formato e tiratura limitata interamente dedicato alla dimora del Maestro.
Protagoniste sono le foto scattate da Sandro Vannini, che ha colto ogni dettaglio degli interni (anche degli ambienti non visitabili, tuttora abitati dagli eredi) e del meraviglioso parco, distillandone l’essenza. Fotografie che indagano, rievocano e raccontano l’amore di Verdi per Sant’Agata e testimoniano l’attualità della presenza del Maestro, che davvero sembra non essersene mai andato da queste stanze: tutto parla di lui, ne rispecchia lo spirito e la personalità e pare attenderne pazientemente il ritorno.
Accompagna le immagini un testo di Roberto Mottadelli, storico dell’arte, che ricostruisce la storia della villa, ne descrive gli arredi più preziosi e significativi e soprattutto indaga il rapporto tra questo luogo, così privato e intimo, e la vita pubblica di Verdi. Fonti preziose sono l’epistolario di Verdi e di sua moglie Giuseppina Strepponi, le testimonianze dei loro amici e quelle degli ospiti più o meno illustri che oltrepassarono il cancello della villa. Ma anche i racconti e le testimonianze di Angiolo Carrara Verdi, che risiede nella dimora del Maestro insieme alla sua famiglia e ha raccolto aneddoti e ricordi dai genitori, dagli zii e dai nonni.
Completano i testi una introduzione del Professor Corrado Mingardi, storico raffinatissimo delle terre Verdiane e quindi di casa in Villa, e una prefazione del maestro Riccardo Muti, interprete sommo della musica e cultore del genio di Giuseppe Verdi. Il grande direttore d’orchestra è stato più volte ospite della Villa, così come molti altri protagonisti della musica italiana. Guardando oltre le finestre, oltre le magnolie e le statue del parco, ha scoperto inattese simmetrie tra le linee dei pentagrammi e quelle tracciate dagli aratri nella fertile campagna di Sant’Agata: il punto di contatto tra le due anime di Giuseppe Verdi.
450 copie, numerate e firmate dagli autori
grande formato: 50 x 35, 50 x 70 aperto
280 pagine stampate su carta speciale Tatami di Fedrigoni
rilegato a mano da artigiani italiani
copertina in tela
Per celebrare il Bicentenario Verdiano, Laboratoriorosso ha pubblicato Viva Villa Verdi, un volume di grande formato e tiratura limitata interamente dedicato alla dimora del Maestro.
Protagoniste sono le foto scattate da Sandro Vannini, che ha colto ogni dettaglio degli interni (anche degli ambienti non visitabili, tuttora abitati dagli eredi) e del meraviglioso parco, distillandone l’essenza. Fotografie che indagano, rievocano e raccontano l’amore di Verdi per Sant’Agata e testimoniano l’attualità della presenza del Maestro, che davvero sembra non essersene mai andato da queste stanze: tutto parla di lui, ne rispecchia lo spirito e la personalità e pare attenderne pazientemente il ritorno.
Accompagna le immagini un testo di Roberto Mottadelli, storico dell’arte, che ricostruisce la storia della villa, ne descrive gli arredi più preziosi e significativi e soprattutto indaga il rapporto tra questo luogo, così privato e intimo, e la vita pubblica di Verdi. Fonti preziose sono l’epistolario di Verdi e di sua moglie Giuseppina Strepponi, le testimonianze dei loro amici e quelle degli ospiti più o meno illustri che oltrepassarono il cancello della villa. Ma anche i racconti e le testimonianze di Angiolo Carrara Verdi, che risiede nella dimora del Maestro insieme alla sua famiglia e ha raccolto aneddoti e ricordi dai genitori, dagli zii e dai nonni.
Completano i testi una introduzione del Professor Corrado Mingardi, storico raffinatissimo delle terre Verdiane e quindi di casa in Villa, e una prefazione del maestro Riccardo Muti, interprete sommo della musica e cultore del genio di Giuseppe Verdi. Il grande direttore d’orchestra è stato più volte ospite della Villa, così come molti altri protagonisti della musica italiana. Guardando oltre le finestre, oltre le magnolie e le statue del parco, ha scoperto inattese simmetrie tra le linee dei pentagrammi e quelle tracciate dagli aratri nella fertile campagna di Sant’Agata: il punto di contatto tra le due anime di Giuseppe Verdi.
450 copie, numerate e firmate dagli autori
grande formato: 50 x 35, 50 x 70 aperto
280 pagine stampate su carta speciale Tatami di Fedrigoni
rilegato a mano da artigiani italiani
copertina in tela