Il codice, uno dei manoscritti più preziosi della miniatura Estense, è dedicato ad Ercole I d’Este, secondo duca di Ferrara.
Venne realizzato attorno all’anno 1482 dal medesimo gruppo di artisti che realizzò la decorazione del Breviario d’Ercole I.
Il manoscritto, in magnifiche condizioni di conservazione, si compone di 192 carte, corrispondenti a 384 pagine, ed è ancora oggi rilegato nella sua preziosa copertina originale di pieno cuoio, lavorato a sbalzo.
Il testo del prezioso manoscritto, con brani tratti dalle Meditationes e dai Soliloquia di Sant’Agostino, venne vergato dal celebre calligrafo Andrea della Vieze in elegante scrittura gotica libraria disposta su unica colonna di 21 righe, ed è adornato da 7 capitali miniate, 138 iniziali dorate e da centinaia di piccole iniziali colorate.
L’interno del codice è impreziosito da ben 68 miniature attribuite a Tommaso da Modena, artista attivo presso la corte estense negli ultimi decenni del XV secolo ed autore, assieme a Matteo da Milano, di molte miniature presenti nel celebre
Breviario d’Ercole I d’Este.
L’edizione in facsimile, in soli 500 esemplari numerati e certificati dalla Direzione della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, è stata realizzata attraverso l’innovativo procedimento del retino stocastico su carta conforme alla pergamena originale.
I fregi e i decori in oro vengono riprodotti attraverso un’esclusiva lavorazione artigianale. La rilegatura viene eseguita a mano, la copertina è in cuoio lavorato a sbalzo, proprio come nel manoscritto originale.
Completa l’edizione un esauriente commentario scientifico, redatto e curato da Ernesto Milano.
Questo elegante manoscritto, scritto in gotica testuale e databile alla seconda metà del XV secolo, è uno dei pochi esemplari di libri d’Ore arrivati ai giorni nostri integri per numero e disposizione delle pagine. Il codice venne acquisito per la Biblioteca dell’Archivio regio solo nel 1764 da Carlo Emanuele III, al quale lo aveva procurato un canonico della Chiesa collegiale di Saint Joire in Savoia.
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ll miniatore che decora tutte le pagine è della seconda metà del Quattrocento e si può ricondurre alla scuola fiamminga del maestro Willelm Vrelant.
Tipiche di queste miniatore sono le cornici con decorazioni ricche d’oro e piene, basate su complessi intrecci di rami, foglie e fiori, disposte lungo i bordi. I colori sono brillanti e vivaci, impreziositi dall’oro, e non mancano di decorare anche i capolettera di varie dimensioni.
Nell’illustrazione di questo splendido manoscritto si contanto ben 172 iniziali decorate in inchiostro rosso e blu, 13 lettere iniziali miniate e ben 13 miniature a tutta pagina.
L’edizione in facsimile, in soli 299 esemplari numerati e certificati, riproduce fedelmente le pagine riccamente miniate e dorate del Libro d’Ore.
La copertina è in cuoio ovino, con uno stemma impresso in oro
a caldo su fronte e retro.